Dopo due mesi di lockdown la parola d’ordine è: ripartire! Sì, ma come? Il settore dell’auto è in ginocchio: non si vendono macchine e le risorse messe a disposizione del governo non sono certamente sufficienti. E in questo contesto di grande crisi, il mercato dell’usato assume molto più valore…
Crisi? Sì, non ci sono dubbi. Lo confermano i dati da gennaio a maggio, periodo nel quale sono state immatricolate appena 451.424 nuove autovetture, -50,4%, pari a 459mila auto vendute in meno rispetto a un anno fa. Dal 2016 al 2019 nei primi cinque mesi dell’anno è stato immatricolato mediamente il 48% del mercato annuale. Il mercato di gennaio-maggio 2020 può valere grosso modo 1/3 del totale annuale stimato, se andrà bene, in circa 1,3 milioni di nuove immatricolazioni. Secondo un’indagine Istat sulle intenzioni di acquisto di una vettura nuova nei prossimi 12 mesi, è evidente un calo costante dei “sì” e “certamente sì” dalla cifra record del 14,5% di aprile 2019 al 9% del gennaio 2020. La percentuale di risposte “certamente no”, dall’88% di gennaio 2019 sale al 90,6% di gennaio 2020. Segno che le cose non è che stiano andando benissimo per il settore automotive!
Per quanto riguarda invece i trasferimenti di proprietà (quelli che confermano l’andamento del mercato di auto usate) secondo l’ACI, nel mese di maggio 2020, i passaggi di proprietà totali di autovetture sono stati 309.481 (-37%), di cui 123.427 minivolture (-45%) e 186.054 trasferimenti netti (-30%). Nei primi cinque mesi del 2020 i passaggi di proprietà totali di autovetture sono stati 1.525.852, in diminuzione del 38%. Tra questi, le minivolture sono state 680.903, in calo del 38%, e i passaggi di proprietà netti sono stati 844.949, -37%.
In calo le radiazioni di autovetture nel mese, che diminuiscono del 57% e sono state 60.458, mentre, nel cumulato del 2020, sono state 402.536, in flessione del 41%.
Tutti questi dati confermano che, in questo periodo di crisi, la maggior parte degli italiani, fra una vettura nuova e una usata, probabilmente sceglie quest’ultima. C’è da aspettarsi, quindi, una leggera impennata/tenuta di questo settore all’interno del quale, la scelta, è davvero ampia. Nei piazzali/parcheggi dei concessionari, infatti, non c’è che l’imbarazzo e… qual è il primo motivo di acquisto? Il primo, probabilmente, è il design (nel senso che si acquista un modello perché piace); il secondo, sicuramente, è il numero dei chilometri percorsi. Attenzione, però: non è sempre vero, per esempio, che una vettura usata con 50.000 km sia più affidabile di una che ne ha percorsi 100.000. Il motivo? Semplice, dipende dal fatto se siano stati fatti regolarmente i tagliandi oppure no. Supponiamo che il proprietario della macchina da 100.000 km abbia fatto sistematicamente le verifiche riguardanti tutti i componenti principali del motore, con controlli dei liquidi e dei livelli, della batteria, della cinghia di distribuzione, degli organi della climatizzazione, dell’impianto frenante, dello sterzo, pneumatici, fanaleria, elettronica di bordo etc., mentre la vettura da 50.000 non ha mai visto il meccanico, secondo voi quale sarà la più affidabile? Fra le due, a parità di modello, quale acquistereste? Più si sale di categoria e più ci si orienta sull’acquisto di una vettura usata premium, più queste considerazioni “chilometriche” assumono rilevanza. Nel senso che, a parità di manutenzione e di tagliandi, i 200.000 km di una vettura alto di gamma (come, per esempio, una BMW, un’Audi, una Mercedes-Benz o una Volvo), valgono i 70.000 chilometri di una vettura del segmento B o C. Sia chiaro però che, come punto di partenza per l’acquisto di una vettura usata, ci deve essere la fiducia nei confronti della persona che vende…